Tindaya Fuerteventura

 

Tindaya è una piccola cittadina rurale nel nord di Fuerteventura. Intorno al nostro centro ci sono ancora molte fattorie con capre, asini e polli, tra le quali appare di volta in volta una villa moderna, il tutto coronato da vulcani e deserti in un paesaggio quasi marziano. Nel centro del pasesino c’è una piccola chiesa, il centro culturale, 3 bar, 2 negozi di alimentari, un ristorante e un caseificio. Abbiamo un antico sito archeologico con pietre scolpite chiamate podomorfos nella parte più alta della Montagna Sacra risalenti all’epoca dei Maho, i primi abitanti dell’isola. Un monumento al filosofo Miguel de Unamuno sul lato della Montaña Quemada, e un meraviglioso punto panoramico sulla strada per il vicino villaggio di Vallebrón con incredibile vista sulla valle e la Montagna Sacra al tramonto. Escursioni, nordik walking e passeggiate. Tranquillo durante la notte e un meraviglioso cielo notturno pieno di stelle.

Dal centro del paese inizia una strada sterrata che conduce verso la costa e porta alle spiagge della zona di Tindaya. La spiaggia di Jarugo con le sue dune di sabbia, la spiaggia di Tebeto con la sua vallata piena di vegetazione, la spiaggia De La Mujer con la sua sabbia dorata.. Spiagge selvagge di rara bellezza, frequentate solo dai residenti, alcuni turisti e a volte qualche scuola di surf. Essendo la costa ovest dell’isola, dalle spiagge di Tindaya si possono vedere tramonti che rimangono nella memoria e nel cuore.
Tindaya è il punto perfetto per scoprire il nord e il centro dell’isola di Fuerteventura. Verso nord si trova la città di La Oliva, dove si può visitare la Casa de los Coroneles (ex-residenza dei governanti dell’isola dal 1742) e il Centro de Arte Canaria. Le dune del deserto di Corralejo, la costa nord con i migliori punti per surfare e le bellissime spiagge de El Cotillo sono solo a 20 minuti dal Ritiro. Verso sud, attraversata l’area desertica di Tefía, si arriva a Betancuria, antica capitale di Fuerteventura e città più antica di tutto l’Arcipelago Canario.

Cuore di Vulcano

La Montaña Sagrada de Tindaya è un antico vulcano spento. Con il passare dei millenni l’eriosione ha tolto la terra che lo ricopriva rivelando il cuore di pietra da cui si è originato. È formato da una pietra molto bella e molto dura (la Trachite) che è stata in parte utilizzata per la decorazione di appartamenti privati e luoghi pubblici pria che ne fosse proibita l’estrazione. Questa pietra dona alla montagna il suo colore speciale, che cambia durante il giorno con l’inclinazione della luce solare.

La Montagna di Tindaya è stata dichiarata Monumento Naturale, Punto di Interesse Geologico, Bene di Interesse Culturale e fa parte dei Paesaggi Protetti dell’isola di Fuerteventura. Le sue dorsali sono aree di riproduzione di diverse specie di uccelli migratori, e la totalità della montagna è un’area archeologica dove troviamo restsi dei Maho, la popolazione originaria dell’isola

Una piramide

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Dall’epoca dei Maho la Montagna di Tindaya è stata considerata Sacra. Era luogo di culto di questo antigco popolo, probabilmente per la sua forma di piramide quasi perfetta e per il suo particolare cromatismo. E ancora oggi trasmette una sensazione di rispetto. È un’opinione di molti residenti che la montagna abbia la sua propria anima ed energia

Resti archeologici

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Ci sono resti di almeno tre villaggi antichi alla base della montagna, e strutture di pietra dell’epoca precoloniale nelle sue dorsali. Conosciamo molto poco dei Maho, i construttori di queste opere. Probabilmente di origine berbera, furono annientati dagli europei durante la conquista delle isole. Fino ad ora non sono stati fatti seri studi archeologici.

Podomorfos

Sulla cima della montagna i Maho ci hanno lasciato un altro segno del loro passaggio per queste terre. Sono stati classificati almeno 300 petroglifi, incisioni rupestri a forma di piede, chiamati Podomorfos. La maggior parte sono orientati verso ovest, precisamente verso le isole di Gran Canaria e soprattutto Tenerife. Il picco del Teide, vulcano di Tenerife, alto più di 3700 metri e visibile nei giorni sereni dalla cima della Montagna di Tindaya, rappresentava per i Maho “la porta dell’inferno”.

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Punto panoramico ed osservatorio

La posizione dei podomorfos fa pensare che si utilizzassero come indicatori dei punti cardinali. Alcuni podomorfos sono stati trovati anche nella vicina isola di Lanzarote che puntano direttamente alla montagna di Tindaya. In più, ci sono evidenze di similitudini a livello astronomico con la posizione delle stelle nell’orizzonte. Recenti osservazioni hanno dimostrato la sua possibile venerazione come indicatore dei solstizi.

Solstizio d’inverno

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Il 21 di dicembre all’alba è possibile apprezzare uno speciale fenomeno astronomico dal Mirador de Vallebrón.
Il sole si alza dietro la Montaña La Muda, un altro picco vulcanico a forma di cono. L’ombra di questa Montagna si proietta nella valle di Tindaya, e si sovrappone perfettamente al profilo della Montaña Sagrada. Con il passare dei minuti, se illuminano i lati della montagna, in un fenomeno simile a quello que avviene a Chichén Itzá, Messico, con la Piramide di Kukulkan.

Video registrato all’alba del 21 di Dicembre dal Punto Panoramico di Vallebrón.

In questo video è possibile vedere l’ombra della Montaña La Muda mentre si ritira dalla valle di Tindaya durante la salida del sole.

 

Streghe e magia

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La Montagna continua trasmettendo la sua influenza nella zona di Tindaya. Quello che all’inizio era solo la tradizione ancestrale degli antichi abitanti si è arricchita con il passare dei secoli. Sono molte adesso le leggende che si possono ascoltare su Tindaya e i suoi abitanti: storie di streghe e curandere, di luci nei cieli notturni e altri racconti che aiutano a mantenere vivo il ricordo della Montaña Sagrada.