Cucina ayurvedica

cucina ayurvedica fotoSecondo le Upanishad, le antiche Scritture dell’ India, il cibo è Brahman, la Reaaltà Divina. L’ unione di tutta la vita è dimostrata dal processo del mangiare, per mezzo del quale partecipiamo al moto della creazione nel mondo materiale.  Il corpo fisico di per se è formato e vive grazie al cibo. La maggior parte delle malattie si possono condurre in definitiva ad una dieta scorretta

Gli Yogi fin dall’ antichità avevano capito che alimenti come i cereali, la frutta, le verdure, i semi, i legumi, le erbe e le radici sono veicoli essenziali per riequilibrare l’ energia prana nel corpo.

La forza di questi cibi si manifesta solo quando sono utilizzati in combinazioni adeguate e completamente armonizzate con la condizione fisica che è diversa per ogni individuo. In questo modo può esprimersi la completa efficacia del cibo ayurvedico.

Oggigiorno, sempre più persone s’interessano alla cucina vegetariana, a metodi di cura naturali e alla medicina preventiva; sempre maggiore è la consapevolezza che per vivere bene bisogna vivere nel modo più naturale possibile, evitando tutto ciò che può alterare l’equilibrio fisiologico dell’organismo.

L’alimentazione vegetariana, non violenta e pacifica, è degna di essere presa in considerazione come soluzione alternativa alla crisi alimentare di carni e pesci contaminati da sostanze chimiche e malattie insidiose che affliggono il mondo.

La persona che ha i costituenti corporei (dosha) e in processi metabolici (agni) in equilibrio,i cui tessuti (dhatu) ed escreti (mala) funzionano in maniera normale,che ha l’anima, la mente e i sensi stabilizzati nella beatitudine, è considerata una persona in buona salute.” Sushruta Sutrasthana 15.38.

L’Ayurveda approfondisce l’analisi del cibo attraverso la conoscenza dei cinque grandi elementi, dei sei gusti esistenti, dell’energia che si sprigiona nella catalizzazione dei cibi in questione, della sua azione su corpo, mente, spirito

Il cibo che nutre il corpo, secondo gli antichi testi è derivato dagli stessi 5 elementi di cui il corpo è composto, i cinque “Mahabhutas”

Questi cinque elementi (Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra) li troviamo in cinque principali categorie di cibi di base a cui sono attribuite poi le qualità dei 5 elementi stessi:

Ad esempio nel riso, nel grano, nei cereali in genere predomina l’elemento terra
nel latte e nei frullati e nei brodi predomina l’elemento acqua
nelle spezie che stimolano vari enzimi predomina l’elemento fuoco
nei germogli e nei semi predomina l’elemento aria
il riso soffiato contiene etere

In Ayurveda i cibi si scelgono in base agli elementi che contengono e al loro gusto:

il gusto dolce: stimola il pancreas ed è calmante del carattere e dell’appetito;
l’acido: stimola le ghiandole gastriche, stimola la secrezione salivale e favorisce il senso di soddisfazione;
il salato: stimola l’appetito, influisce sul bilancio idrico ed è stabilizzante;
il piccante: stimola il metabolismo, riscalda e purifica, è un ottimo tonico;
l’amaro: purifica e depura, stimola le funzioni di fegato e la cistifellea, è stimolante;
infine l’astringente: sedativo delle mucose, prosciugante e astringente.

I Charaka Samhita, antica raccolta di ricerche e trattati medici indiani, elenca otto fattori specifici dei quali dovreste tener conto nel determinare la dieta a voi più adatta:

Gli otto fattori elencati dai nostri più antichi testi medici sono:

  1. le qualità in natura dei cibi
    (es.: da cui dipenderà una veloce o lenta digestione e successiva evacuazione)
  2. modo in cui possono essere alterate le qualità naturali dei cibi
    (es.: il tipo di cottura o di condimento prescelti)
  3. gli effetti della combinazione dei cibi dell’intero pasto
    (es.: apporti sbilanciati, eccessi di cibi incompatibili che possono rallentare o danneggiare il processo digestivo per diverso tempo)
  4. la quantità di cibo ingerita
    Durante ogni pasto bisogna assumere cibo in piccole quantità, cercando di ripartire lo spazio nello stomaco in questo modo:
    1/2 dello spazio in cibo solido
    1/2 di liquidi
    1/2 lasciarlo vuoto.
  5. luogo, clima e tecniche di produzione con cui il cibo è stato coltivato e preparato
    (per un discorso di proprietà organolettiche del cibo e le tecniche utilizzate per averlo finito sulla nostra tavola)
  6. gli effetti delle stagioni e dell’ora del giorno
    (anch’essi da rispettare per l’estrema abitudinarietà che il corpo normalmente possiede)
  7. l’orientamento generale sulle abitudini alimentari
    (nelle abitudini di un popolo e di un paese)
  8. le differenze individuali nel consumo del cibo
    (concentrandosi su di esso e masticando bene, il cibo dev’essere consumato con calma e in modo regolare, ad esempio, ma è indicativa anche la costituzione fisica individuale in questi casi).

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