Cosa vedere nei dintorni

 

Alla scoperta dei luoghi più suggestivi della zona;

CONVERSANO:conversano  

Su una piacevole altura delle Murge, a soli 6 km dal mare di Cozze, sorge Conversano, immersa nella fertile campagna che la circonda. Caratteristico è il suo centro storico diviso in tre parti (la città medievale, Casalvecchio e Casalnuovo) su cui troneggia il Castello Aragonese, in una posizione in grado di dominare l’intero territorio circostante fino al mare, e affacciato sull’antico largo della Corte, un’ampia piazza dalla forma irregolare, da sempre fulcro della vita cittadina. Inoltre la Basilica e le numerose chiese conservano i segni dell’antico potere religioso, tra storie di vescovi e badesse in lotte secolari.

POLIGNANO A MARE, a 7km da Conversano è la “perla dell’Adriatico”, sublime connubio tra il mare cristallino e lepolignano scogliere del borgo antico che si stagliano nel blu con uno strapiombo suggestivo e mozzafiato. Un oasi da scoprire nella ricca provincia di Bari, dove i trulli e le grotte trovano il loro naturale sbocco a mare nel paese di Domenico Modugno, tra i vicoli di storia, le terrazze e le balconate impreziosite dal fascino del tempo. Premiata con l’ambito riconoscimento della Bandiera Blu e delle 4 vele di Legambiente, Polignano a Mare punta sull’avvolgente ospitalità della sua gente, sulle sue tradizioni e sul folclore per accogliere il turista. Ed alla sera si veste a festa con i colori delle sue scogliere che da millenni tramandano i suoni ed il fascino della terra di Puglia. Nel centro storico di Polignano a Mare il tempo si è fermato per lasciare spazio al rumore del mare, al suo odore intenso, ai suoi colori accesi. Le balconate, incastonate nella scogliera, si aprono inaspettate tra le viuzze strette e gli angoli suggestivi del centro storico, per regalare emozioni autentiche.

SAN VITOSAN VITO

L’Abbazia di San Vito sorge a circa 3 km. dal centro abitato, verso Bari, nella suggestiva località omonima, dotata di un porto naturale, che nel corso dei secoli fu una meta preferita di popolazioni straniere e invasori. Secondo la leggenda, su queste sponde vi approdò, nel’801, la nave della principessa Florenza con le reliquie del corpo di San Vito e dei suoi precettori, Modesto e Crescenza, spoglie che sarebbero rimaste custodite dalla comunità monastica basiliana, residente nelle grotte sottostanti l’attuale abbazia. Dal XIV al XVIII secolo, l’abbazia fu la dimora dei Frati Minori conventuali dei SS. Apostoli e nel 1785, diventò parte dei beni del Regio Demanio. Successivamente, nel 1866, lo Stato ha venduto tale complesso ai marchesi La Greca, attuali proprietari. Al complesso monastico è annessa una piccola chiesetta di stile romanico ben conservata, che presenta tre navate, separate da regolari pilastri.

MOLA DI BARIMOLA DI BARI

Mola di Bari è una cittadina marinara a dimensione di turista. La sera è particolarmente emozionante passeggiare sul lungomare per poi intrufolarsi nei vicoletti tortuosi del borgo medievale: ogni pietra sembra raccontare la sua leggenda ed è facile trovare chiese, nicchie o monumenti che parlano di un passato lontano e irreale. I giochi di luce creano riflessi misteriosi sul Castello Angioino, costruito nel XIII secolo per volere di Carlo d’Angiò a guardia e difesa del porto, ma anche come tenuta nobiliare. Girando per il centro storico non perdete la Chiesa matrice di San Nicola, costruita in stile romanico pugliese nel XII secolo ma riadattata nel corso dei secoli con rifacimenti rinascimentali e barocchi. Nella sua collegiata si custodiscono prestigiose opere scultoree e pittoriche del XIV-XVI secolo.

Situate a 10 km da Conversano, le GROTTE DI CASTELLANA sono considerate il complesso speleologico piu’castellana importante d’Italia e d’Europa: è la ricchezza delle concrezioni cristalline, come la notevole estensione e la spettacolare vastità delle gallerie naturali ad assegnare alle grotte pugliesi questo primato. Rappresentano il risultato dell’azione erosiva di un antico fiume sotterraneo che ha scavato e plasmato per secoli la roccia calcarea di cui è composta la murgia barese. La loro scoperta risale al 1938 ad opera dello speleologo Franco Anelli. Sono oggi noti circa tre chilometri di vie sotterranee, articolati in due distinti percorsi che svelano via via al visitatore scenari meravigliosi: colossali stalagmiti e stalattiti, ampie caverne ornate da un’incredibile profusione di forme e colori come la Grotta Bianca, la Caverna dell’Altare, la Caverna della Cupola ed il Passaggio del Presepio, dove è possibile ammirare una stalagmite dalle fattezze mariane denominata per l’appunto Madonnina delle Grotte.

ALBEROBELLO   trulli

Distante 15 km da Conversano nella Valle d’Itria ecco spuntare case di fiaba. “Mi sveglio e vedo un paese di sogno, come se dormissi tuttavia”, scrisse incantato Gabriele D’Annunzio davanti ai trulli di Alberobello. I trulli sono un sortilegio dell’architettura, soluzione povera e geniale con quella pietra un tempo straripante e senza prezzo. Lamine poggiate a mensola una sull’altra, in cerchi sempre più stretti fino all’imbuto finale. Un capolavoro della statica. Con una camera ad aria che si forma fra una chianca e l’altra ad assorbire gli sbalzi di temperatura e a mantenerla costante. Così i trulli, freschi d’estate e caldi d’inverno, sono il primo esempio di coibentazione naturale. E la cosiddetta “passività” della struttura è in grado di assorbire anche le scosse più violente di terremoto. Un mondo irreale e dolce come una carezza, un simbolo della spiritualità del “tempo lento”, di un tempo da conservare. Tanta ingenua struggente perfezione da sfiorare la trascendenza.  Il trullo era una dimora autosufficiente per la vita e il lavoro degli uomini e degli animali. E quei misteriosi simboli sui coni sono una lode al Signore o una invocazione di protezione rivolta al Sole. I trulli di Alberobello e della Valle d’Itria come recesso di silenzio e di bellezza, una “Venezia della pietra” a gloria eterna della Puglia.

MONOPOLI
MONOPOLI

In questa incantevole località la tradizione marinara è viva e presente nei pescherecci storici, nel porto con le piccole barchette dei pescatori. Il porto è uno scalo polivalente, poichè è dedicato sia al traffico commerciale che turistico. Sono presenti nella zona portuale anche i cantieri navali.

Il centro urbano è contornato da una millenaria distesa d’ulivi. L’antico nucleo abitato si distende su un lembo di terra rivolto al mare. A presidio delle vie d’acqua si erge il castello di Carlo V risalente al 1552. Le opere difensive della città sono completate da 4 torrioni inseriti nelle mura cinquecentesche da cui sporgono i cannoni dell’ottocento. Sul profilo delle case svettano i campanili e le cupole barocche soggiogati dalla mole della Basilica Cattedrale, emblema di fastosità settecentesca rispecchiante l’opulenza del clero e dei ceti dominanti del tempo. Il tempio custodisce un’icona della Madonna della Madia, approdata, secondo la tradizione, su di una zattera composta di travi nel 1117. Spostandosi lungo le stradine tortuose, ci si imbatte in cortili denominati chiassi, sui quali si affacciano le abitazioni comuni. In posizione centrale si trova la piazza Palmieri su cui si affaccia l’elegante facciata dell’omonimo palazzo realizzato nell’ultimo scorcio del Settecento.

MUSEI E PARCHI ARCHEOLOGICI DA NON PERDERE NEI DINTORNI

Castello Svevo di Bari

Il Castello Svevo di Bari si caratterizza per la sua duplice valenza di possente complesso monumentale dal riconosciuto pregio storico-architettonico-archeologico, dal radicato rapporto materico e simbolico con il contesto urbano d’appartenenza; e simultaneamente di contenitore museale.

Museo Archeologico di Egnazia

Il Museo Archeologico Nazionale di Egnazia, intitolato a Giuseppe Andreassi, direttore del museo e dell’area archeologica dal 1976 al 1985 e Soprintendente Archeologo della Puglia fino al 2009, sorge all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della necropoli messapica. L’allestimento ripercorre i trenta secoli di storia dell’importante insediamento, dell’età del bronzo al medioevo.

Parco Archeologico di Monte Sannace

Il Parco Archeologico di Monte Sannace custodisce uno fra i più importanti siti indigeni della Peucezia preromana. L’insediamento ha restituito evidenze riferibili ad un arco cronologico molto ampio che, a partire dall’età del Ferro, giunge fino all’età romana primo – imperiale.