Corso Yoga in India

 

 Il corso  Yoga in India si svolge presso il centro vedaguru in Kerala.MIX YOGA

Lo Yoga è l’ unione di Jivi con l’ Atman vale a dire l’ unione della coscienza umana con la coscienza universale, il Se Supremo.

Etimologicamente la parola yoga deriva dalla radice yug, con diversi significati: “legare” “mettere sotto il giogo” la mente e i sensi; “unire” , nel suo senso mistico, non prima di aver realizzato il distacco dal mondo.

Esiste uno Yoga classico che fa parte come sistema filosofico dei sat darshana, e si basa sul testo Yoga Sutra” di Patanjali che in quest’opera ha codificato principi e tappe di un percorso che dovrebbe condurre alla liberazione: astanga yoga, ossia otto braccia, otto livelli dello yoga tra cui il primo è quello delle norme etiche, Yama (divieti, buona condotta); Nyama (precetti, purezza d’ animo); Asana (posizioni); Pranayama (controllo del respiro); Prathyahara (controllo della mente); Dharana (concentrazione focalizzata); Dhyana (contemplazione ininterrotta dell’ oggetto); Samadhi (Dhyana senza coscienza di se stessi ovvero meditazione)

Pratyahara funge da intermedio tra i fattori esterni dello Yoga, asana, che operano sul corpo fisico e i fattori interni dello yoga, specificamente di Dhyana, meditazione, che opera sulla mente. Pratyahara è situato tra Pranayama, la pratica che energizza il prana, il quarto ramo dello yoga  e Dharana, concentrazione mentale, il sesto ramo dello yoga. Pratyahara significa letteralmente ritrarre, come una tartaruga che si ritrae nella propria corazza. Si riferisce ad alcuni esercizi di interiorizzazione che mirano a controllare gli organi sensoriali e motori e a rivolgere la mente all’ interno.

Il procedimento dello Yoga implica il ritiro della mente dagli oggetti esterni, e occorre arrestare certe ‘vrtti’, agitazioni mentali antagoniste della meditazione. Per controllare c’è anche l’ Abhyasa (costanza della pratica) e Vairagya (distacco). E’ anche importante la purificazione delle Nadi ( nervi sottili)

Lo Yoga e la meditazione sono i mezzi per superare i mali ed acquistare il controllo sui sensi. Nei tempi passati la gente doveva lasciare i loro villaggi e ritirarsi nelle foreste. Oggi non è necessario andare nella foresta perché se vivete in un ambiente carico di rabbia e siete capaci di controllarla, avrete fatto qualcosa di davvero meritevole.

Con il termine yoga s’intende quindi una tecnica di ascesi o un metodo di meditazione, presente in forma diversa nelle diverse correnti di pensiero e movimenti mistici indiani, che ha lo scopo di liberare l’uomo dai vincoli della materia, offrendo una vastità di mezzi.

Esistono molte forme di yoga, in quanto è una disciplina complessa e include pratiche fisiche, meditative e di adorazione in un contesto filosofico-religioso.

Nella tradizione indù esistono innumerevoli forme di yoga, differenti sentieri (marga), le più importanti delle quali sono classificate nella Bhagavadgita come metodi di reintegrazione:

Karma yoga
– reintegrazione attraverso l’azione (karma), è la via dell’azione svolta con distacco, senza fini egoistici

Jnana yoga
– reintegrazione attraverso la conoscenza (jnana), è la via della perfezione attraverso la consapevolezza della Realtà, che non è conoscenza intellettuale

Bhakti yoga
– reintegrazione attraverso l’amore e la devozione (bhakti), l’atteggiamento di abbandono alla volontà divina, è la via che porta ad avvicinarsi a Dio attraverso l’aspirazione e le tendenze emozionali

Sono differenti linguaggi che l’individuo può utilizzare sfruttando le sue qualità dominanti. In realtà, queste attitudini ad un certo livello vengono a coincidere, infatti non vi può essere progresso spirituale senza devozione, senza azione distaccata, senza conoscenza.

Nella cultura spirituale, esistono tante altre definizioni di yoga, come hatha yoga, metodo pratico comprendente posizioni fisiche, tecniche di respirazione e di concentrazione per il controllo del corpo e delle energie vitali; mantra yoga metodo attraverso la pratica dei suoni mistici; raja yoga inteso come “via regale all’integrazione”, o compimento della pratica, o in senso più tecnico forme di concentrazione e controllo mentale.

Nell’induismo trovano posto numerose discipline ascetiche e sistemi evolutivi adatti alle diverse esigenze individuali, in realtà l’esperienza spirituale è totale, nessun aspetto della natura umana è escluso.

L’uomo racchiude qualità e tendenze psicologiche che possono essere sfruttate per la sua integrazione e tutti i sentieri mostrano di possedere come scopo ultimo la trascendenza della realtà fenomenica e come fondamento i principi delle etiche.

 

Nello Yoga la disciplina fondamentale è il giusto controllo della mente. Patanjali definisce correttamente lo Yoga come ‘Citta Vrtti Nirodhah’. La purezza della mente e del corpo sono i requisiti essenziali perché’ lo Yoghi possa meditare su Dio.

La fonte principale riguardante il sistema della filosofia Yoga sono gli ‘Yoga Sutra’ di Patanjali. Questi Sutra sono composti di quattro Pada: Samadhi Pada che tratta della pura consapevolezza, Sadhana Pada che tratta dei metodi e delle tecniche Yoga, Vibhuti Pada che tratta del risveglio dei poteri spirituali e il Kaivalya Pada che riguarda Moksa che e’ liberazione spirituale.

Secondo gli Yoga Sutra, l’ individuo ha cinque difetti; Avydia (ignoranza), Asmiti (egoismo), Raga (ira), Dvesa (odio) e Abhinvesa.

Esistono tre livelli di centri energetici che collegano il corpo alla mente e alla coscienza superiore. I chakra, le nadi e i marma. I chakra sono i centri energetici del corpo sottile e sono situati lungo la spina dorsale. Le nadi sono i canali sottili che scorrono dai chakra ai vari punti del corpo ed energizzano il sistema fisiologico. I marma, regioni  sensibili che si sviluppano a partire dalle nadi, distribuiscono a tutto il corpo il prana, che proviene dai chakra e dalle nadi.

La pratica dello yoga è definita dalla tradizione (yoga sutra 1.2) come “ il controllo dei movimenti della mente”. Secondo il sistema yoga, l’ intelletto non ci può mai dare l’ intuizione della verità, può solo organizzare idee. La comprensione intellettuale, dunque, non ha alcun valore reale per cambiare le nostre vite. Lo Yoga non enfatizza la conoscenza intellettuale, ma la coscienza, la consapevolezza momento per momento, come fattore della vera comprensione.

In abbinamento ai sette chakra il sistema Yoga descrive quattordici nadi o canali del corpo sottile. Ciascuna nadi è identificata da un punto, da un’ apertura o da un orifizio sulla superficie del corpo che a essa si collega. Tutte le nadi partono dal chakra della radice (situato alla base della spina dorsale), si muovono parallelamente a Sushumna – la nadi centrale che scorre verso l’ alto lungo la spia dorsale. Oltre a Sushumna, le nadi più importanti sono Pingala e Ida che, attraverso il respiro, governano i flussi energetici dei lati destro e sinistro del corpo.

Uno degli obbiettivi principali della pratica delle Asana (posture Yoga) è garantire l’ adeguata circolazione del Prana nelle varie regioni dei marma. Poiché molti marma sono situati nelle articolazioni, le Asana aiutano a mantenere i marma puliti ed energizzati.

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